Turismo

Convinti come siamo che Episcopia meriti di essere visitata, conosciuta ed apprezzata per la bellezza del suo paesaggio e per le sue tradizioni culturali, civiche e religiose, in questa sede cerchiamo solo di proporre una rapida visione del territorio, lasciando al visitatore il compito di scoprire i suoi aspetti più caratteristici ed interessanti. Il paese, 530m. sul livello del mare, gode di un clima mite tutto l’anno, senza conoscere i rigori intensi e l’umidità dell’inverno, ne l’afa della calura estiva. E’ situato nella parte più verde e suggestiva della Basilicata, all’interno del Parco Nazionale del Pollino, che si estende per 190.000 ettari ed è popolato da innumerevoli specie vegetali ed animali. Questo massiccio con la vetta del Dolcedorme, che supera i 200 metri, ospita ancora piante ed animali che l’intervento dell’uomo altrove ha fatto sparire. Sul Pollino è facile trovare il pino loricato, che vegeta nei punti più impervi e battuti dai venti ed è un albero solitario e tenace, che ha millenni di vita e ricorda il quaternario; ed, inoltre, è possibile ancora incontrare il lupo, come nelle favole. Qui la natura permette ad occhi chiusi di immergersi in una armonia di suoni, silenzi, colori ed odori, mentre la pelle accarezzata dalle brezze dei vicini mari, pur stando in montagna, e l’animo prova emozioni che riconducono all’armonia della vita ed alla radice della felicità. Nel comprensorio, inoltre, sono presenti risorse naturalistiche atte a costituire anche un importante fattore terapeutico; si tratta del complesso ecologico termale “la Calda” di Latronico, distante meno di 10 Km. da Episcopia. Questo centro per la salute e la bellezza è alimentato da particolari acque, le cui virtù terapeutiche sono note fin dalla preistoria. A testimonianza di ciò sono le ricerche archeologiche condotte nelle grotte di Calda, vicino alle sorgenti, che hanno portato alla luce stipi votive, considerate depositi sacri connessi con il culto delle acque salutari. A proposito di queste grotte, i reperti ivi localizzati, e che fanno parte di una mostra permanente, dimostrano un’intensa occupazione umana di questo territorio sin dalla preistoria e delle grotte per motivi culturali e funerari. In alcune nicchie delle grotte si sono trovati anche resti di sepolture con ceramiche di tipo Gaudo. Queste grotte, sedi del “culto delle acque salutari” nell’età del bronzo, secondo la definizione del Rellini, sono state oggetto di attente analisi negli anni 1972-75 e nel 1983 da parte di Giuliano Cremonesi.
Sempre nelle immediate vicinanze del paese gli appassionati della montagna trovano le vette innevate, per gran parte dell’anno, del Monte Sirino, un lembo particolarmente suggestivo della montagna lucana, e della montagna di Conserva di Lauria; su entrambe le cime sono in funzione importanti impianti sciistici. Inoltre sul versante nord del Sirino-Papa, a m. 1517, è possibile ammirare il lago Remmo o Laudemio, un occhio incantevole in mezzo ad un fitto bosco di faggi, adagiato nella scodella creata dalla morena frontale di un antico grande ghiacciaio del quaternario, che scendeva dalla cima del monte Papa, si appoggiava ad occidente alla spalla dell’Imperatrice e si allungava per 4 Km. fino alla valle di Petinacchione. Sempre nei pressi ci sono ancora le cime del monte Alpe e quelle del Saraceno e dolcedorme, tutte distanti pochi chilometri da Episcopia: mentre, a chi preferisce il mare, Maratea, ormai un mito del turismo italiano ed internazionale, una località dall’incomparabile suggestione di una natura selvaggia e incontaminata, raggiungibile in mezz’ora, offre le sue impareggiabili bellezze e lo stesso fa la costa Jonica di Metaponto, a cui si accede attraverso la superstrada Jonica, in venti minuti.